Ti guardi intorno ed è sempre uguale. Le tue paure non smettono di farti compagnia. Ti perdi in pensieri fatti milioni di volte.
Un sorriso ti inavade l’anima e diventa visibile. Intanto un profumo ti distrae e per un attimo diventa parte dei tuoi ricordi. Non ti accorgi di lei.
“Ciao..” – la guardi distrattamente con la coda dell’occhio. “Scusa..che profumo usi?..mi piace molto” – Non le rispondi subito. Ti sorprende di aver pensato la stessa cosa. Era il suo profumo che prima sentivi. “Davidoff ” – rispondi distrattamente, non avevi voglia di parlare.
L’attesa non ti è mai piacuta, ovviamente, poi quando sei costretto a subirla dopo aver perso la metrò per pochi secondi, ti innervosisce ancora di più. Ti accorgi che siete soli sulla panchina. Ora che hai pronunciato una parola, hai perso il filo dei tuoi pensieri e ti volti verso di lei. Ti senti perso. Ti sorprende la sua bellezza.
Sorridi per distogliere lo sguardo e ti rivolti imbarazzato. Non ora. Non ho voglia di conoscerti. Sono troppo debole. Ma lei dolcemente insiste, poi si scusa di essere stata invadente. Questa volta la guardi e le dici: “no…scusami…non è stata una bella giornata…e… ” – i suoi occhi verdi sembravano entrarti dentro – “ …pensavo, così…senza senso…” – Non ti ascoltavi più, non sentivi le tue parole. Poi aggiungi ” …anche tu hai un bel profumo sai?…Prima pensavo la stessa cosa…” – ti dice il nome, ma già lo conoscevi, lo avevi regalato anni fa ad una tua ragazza.
Vi perdete in chiacchiere stupide sull’essenza dei profumi e sui ricordi che lasciano nelle vostre menti, poi divagate. Intanto siete entrati nel treno. Non avete smesso di parlare, nemmeno quando vi siete ritrovati fuori davanti allo stadio seduti su di una panchina.
Quante cose avete scoperto di condividere, in meno di un ora. Quante volte hai visto le sue labbra intenerirsi ai tuoi sguardi. E quando la sera vi ha avvolto con il suo colore, cos’hai fatto? Perché quando ti si è avvicinata, sfiorando le tue labbra, realizzando quello che fino a poco fa immaginavi, ti sei allontanato e le hai detto “scusa…è tardi devo andare…”